Impianti Corti vs. Lunghi: Una Revisione Sistemica degli Studi Clinici
Scopo: Valutare l’efficacia di impianti corti (≤6 mm) rispetto a quelli lunghi (≥10 mm) in termini di sopravvivenza, perdita ossea marginale e complicazioni biologiche e protesiche.
Materiali e Metodi: Sono stati utilizzati strumenti di valutazione del rischio di bias della Cochrane e l’approccio GRADE. I risultati sono stati sintetizzati mediante meta-analisi ad effetti casuali e analisi sequenziali dei trial.
Risultati:
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Inclusi 40 rapporti su 19 RCT con 2214 impianti (1097 corti, 1117 lunghi).
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Evidenze di moderata/alta qualità dimostrano tassi di sopravvivenza a 5 anni simili per impianti corti e lunghi in osso non aumentato e riabilitazione completa.
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Le prove sono insufficienti per alcune combinazioni di lunghezze di impianto e scenari clinici.
Conclusioni: Gli impianti ≤6 mm sono alternative valide agli impianti ≥10 mm in osso nativo e riabilitazione completa. Gli impianti di 6 mm possono sostituire il sinus lift.
L’ipersensibilità al Titanio: Una Nuova Sfida per l’Implantologia
L’ipersensibilità al titanio, che colpisce circa l’1% della popolazione, sta emergendo come una nuova problematica in implantologia. Queste reazioni, classificate come tipo IV, causano riassorbimento osseo e mobilizzazione degli impianti. I test diagnostici tradizionali, come il patch test, si sono rivelati inaffidabili, mentre il MELISA® è più efficace. La soluzione consiste nella rimozione dell’impianto e l’uso di impianti ceramici alternativi come quelli in zirconia, che mostrano un’alta biocompatibilità e tassi di successo comparabili al titanio.
Trattamento Ortodontico e Carie: Un Approfondimento sugli Adolescenti
Uno studio indiano ha esaminato la relazione tra trattamento ortodontico e carie in adolescenti, coinvolgendo 164 partecipanti divisi tra chi ha ricevuto trattamenti ortodontici e un gruppo di controllo. I risultati mostrano una leggera, ma non significativa, maggiore incidenza di carie nel gruppo trattato (14,6% vs. 9,8%). Entrambi i gruppi hanno visto un aumento delle carie nel tempo, senza differenze significative nella gravità o nella localizzazione delle lesioni cariose.
La Riduzione del Fumo Tradizionale tra gli Adolescenti e i Rischi del Vaping
Negli ultimi decenni, il consumo di sigarette tradizionali tra gli adolescenti è drasticamente diminuito. Nel 1991, circa 7 su 10 adolescenti fumavano, ma nel 2017 il numero è sceso a quasi 3 su 10. Tuttavia, il vaping ha attirato l’attenzione di molti giovani, con 1 su 4 studenti delle scuole superiori o medie che utilizza quotidianamente sigarette elettroniche.
I Rischi del Vaping
Nicotina
Molti giovani non sanno che i liquidi per il vaping possono contenere nicotina, sostanza che crea dipendenza proprio come le sigarette. La nicotina può danneggiare il cervello in via di sviluppo, influenzando la capacità di attenzione, memoria e apprendimento. Alcuni liquidi etichettati come “senza nicotina” ne contengono comunque, e altri hanno livelli sorprendentemente alti, equivalenti a un pacchetto di sigarette in una singola pod.
Lesioni Polmonari Associate all’Uso di Sigarette Elettroniche
Nel 2019, è stata identificata una nuova infezione polmonare legata all’uso di sigarette elettroniche, chiamata e-cigarette or vaping use–associated lung injury (EVALI). Entro febbraio 2020, più di 2.800 persone sono state ospedalizzate e 68 sono morte a causa di EVALI negli Stati Uniti. I sintomi includono problemi respiratori, sintomi gastrointestinali, febbre, mal di testa, perdita di peso, dolori muscolari e affaticamento.
Altri Prodotti Chimici
I liquidi per il vaping possono contenere diverse sostanze chimiche che diventano dannose quando riscaldate. Queste sostanze possono causare vari tipi di cancro, come la leucemia, e altri disturbi del sangue. Problemi respiratori permanenti, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’enfisema, possono svilupparsi. Inoltre, i liquidi per il vaping possono contenere metalli che danneggiano cervello, fegato, reni e altri organi.
Conclusioni Chi ha iniziato a usare il vaping per evitare i pericoli del fumo tradizionale dovrebbe parlare con un dentista o un medico per trovare modi efficaci per smettere.
Impianti Dentali Corti nel Mandibolare Posteriore: Risultati a 10 Anni
Scopo dello Studio L’obiettivo dello studio è valutare i cambiamenti del livello osseo marginale, la sopravvivenza dell’impianto e della protesi, le condizioni della mucosa peri-implantare e la soddisfazione del paziente di una corona singola supportata da un impianto lungo 6 mm nel mandibolare posteriore dopo 10 anni di follow up.
Materiali e Metodi 21 pazienti con un volume osseo di almeno 6 mm di larghezza e un’altezza stimata di 8 mm tra la cresta e il nervo alveolare, sono stati inclusi. Ogni paziente ha ricevuto uno o più impianti da 6 mm. Dopo 3 mesi, gli impianti sono stati protesizzati con abutment in titanio personalizzati e corone in zirconia cementats. L’esame clinico e i dati radiografici sono stati valutati al momento della cementazione e dopo 12, 60 e 120 mesi. I pazienti hanno risposto a un questionario per valutare la loro soddisfazione prima del trattamento e dopo 12, 60 e 120 mesi con la protesi in funzione.
Risultati Sono stati posizionati un totale di 31 impianti. La sopravvivenza degli impianti è stata del 100%. La perdita ossea marginale media a 10 anni è stata di 0,18 mm (SE: 0,08). I punteggi degli indici di placca, calcolo, gengiva e sanguinamento erano bassi così come la profondità media del sondaggio delle tasche. La soddisfazione dei pazienti era elevata.
Conclusioni I dati del follow-up di 10 anni di questa serie di casi limitata rivelano che gli impianti dentali da 6 mm inseriti nel mandibolare posteriore riassorbito forniscono una base solida per restaurazioni di singoli denti.
Alla prossima!
