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Articolo 04-29.01.2024

Il virus-gastro intestinale è una brutta bestia. Pensavo di essermi salvato, ma con quattro figli a casa in quattro scuole diverse è praticamente impossibile sfuggire alla probabilità di un contagio...
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Con questo (dopo il covid, l’influenza, lo streptococco e la bocca mani piedi) dovremmo essere ok.
Comunque, anche oggi riusciamo a far uscire la nostra Newsletter: un obbligo dato l’annuncio che troverai nel Punto. Oggi anche un casino di letteratura.
Buona Lettura,
Filippo

INOLTRA A UN AMICO/A

COSA LEGGERAI OGGI :

NEWS DEL SETTORE

AGGIORNAMENTI

  1. Dal 15 gennaio 2024, gli studi odontoiatrici sono tenuti a registrare il codice UDI (Unique Device Identification) dei dispositivi medici acquistati, come previsto dal Regolamento MDR 2017/745. Questo sistema mira a garantire la tracciabilità dei dispositivi medici dalla produzione al paziente. Il codice UDI, fornito dal fabbricante, è composto da un’identificazione del dispositivo (UDI-DI) e una della produzione (UDI-PI), leggibile sia da macchine che da persone.
    La dott.ssa Linda Sanin, direttore di UNIDI, spiega che durante il periodo transitorio di implementazione del regolamento, alcuni dispositivi potrebbero non avere ancora il codice UDI. In questa fase, coesisteranno sul mercato dispositivi certificati secondo le vecchie direttive e quelli certificati secondo il nuovo MDR.
    Danilo Savini, Segretario sindacale AIO, ha chiarito che i dentisti devono registrare i codici UDI presenti sulle confezioni dei dispositivi medici acquistati, ma non devono preoccuparsi per quelli privi di codice UDI durante questa fase transitoria. Dopo maggio 2024, quando i fabbricanti dovranno ottenere la certificazione per il codice UDI, è consigliabile che i dentisti verifichino il motivo dell’assenza del codice direttamente con i produttori.
     
  2. Gli studi odontoiatrici italiani soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) nel 2021 erano 37.043, con un fatturato complessivo di oltre 8 miliardi di euro. Gli ISA, introdotti nel 2019, sono un sistema che valuta l’affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala da 1 a 10. Un punteggio più alto indica una maggiore affidabilità, con benefici quali l’accesso al concordato fiscale per punteggi superiori a 8.
    Tuttavia, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate, il punteggio medio degli studi odontoiatrici in Italia è di 7,4. La distribuzione del punteggio medio è la seguente:
    • Persone fisiche: 7,57
    • Studi associati: 6,98
    • Società di capitale: 6,54 
      Questi punteggi indicano che non tutti gli studi odontoiatrici raggiungono il livello di affidabilità fiscale necessario per accedere a determinati benefici fiscali. In termini di reddito e fatturato gli studi mono professionali e collaboratori con partita IVA hanno un reddito medio da lavoro autonomo di 65.155 euro e un fatturato dichiarato medio di 168.706 euro. Gli studi associati hanno un reddito d’impresa medio di 86.178 euro e un fatturato medio dichiarato di 303.849 euro. Le società di capitale hanno un fatturato medio di 537.735 euro e un reddito d’impresa di 51.986 euro. Il numero totale di addetti negli studi odontoiatrici è di 73.848,39, distribuiti tra persone fisiche, studi associati e società di capitale. Questi dati evidenziano l’importanza degli studi odontoiatrici nell’ambito economico, nonostante non tutti raggiungano un livello di affidabilità fiscale ottimale secondo gli standard ISA.
  3. Una recente ricerca dell’Università della Pennsylvania ha evidenziato il potenziale dei microrobot nell’ambito medico, in particolare per il trattamento e la diagnosi di infezioni persistenti, come quelle parodontali. Questa innovazione potrebbe miraraare a infezioni in aree difficili da raggiungere per gli antibiotici, riducendo anche la resistenza antimicrobica.
    Dal 2017, Steager e il Dr. Hyun Koo, PhD, della Penn School of Dental Medicine, stanno sviluppando nuovi metodi per combattere problemi biomedici, come il trattamento dei biofilm. I microrobot non solo trattano e rimuovono i biofilm mirando alle infezioni, ma offrono anche un nuovo modo per raccogliere campioni microbici che potrebbero essere utilizzati per diagnosticare altre malattie.
    Il futuro della microrobotica in ambito sanitario dipende dall’integrazione di big data e intelligenza artificiale, utilizzando vasti dati biomedici per scoprire modelli senza precedenti nella salute e nelle malattie umane. Questa informazione migliora la precisione, l’efficacia e l’efficienza dei sistemi microrobotici e la fusione di big data con la robotica presenta opportunità per una medicina personalizzata basata su intuizioni guidate dai dati.
    Steager conclude che la microrobotica non solo tratta, ma identifica e analizza le infezioni, sfruttando i big data per una sanità più precisa.

DALLA LETTERATURA

  1. Un recente studio sotto forma di revisione sistematica e meta-analisi ha esaminato l’impatto della presenza o assenza di una ferula circonferenziale sulla sopravvivenza e il successo dei denti trattati endodonticamente (ETT) restaurati con perni in fibra. Seguendo le linee guida PRISMA, la ricerca ha esaminato database scientifici selezionando 8 studi idonei, inclusi studi clinici randomizzati e studi prospettici di coorte con un follow-up di almeno 6 mesi.
    L’analisi diretta dei tassi di successo (2 studi, 123 denti) ha mostrato un aumento significativo del successo quando era presente una ferula circonferenziale uniforme (RR=1.28, 95% CI: 1.06, 1.54, P<.05). Tuttavia, un’analisi indiretta sulla sopravvivenza e i tassi di successo (8 studi, 407 denti) non ha indicato differenze significative nei risultati tra i gruppi con e senza ferula (P>.05).
    In conclusione, la revisione ha determinato che la presenza di una ferula circonferenziale uniforme ha un effetto positivo sui tassi di successo degli ETT restaurati con perni in fibra.
  2. Uno studio di analisi trasversale ha esaminato la qualità e l’affidabilità dei video su YouTube riguardanti il concetto di trattamento con impianti dentali “all-on-4”. Data la popolarità di YouTube come fonte di informazioni sulla salute, è stata condotta una ricerca approfondita usando la parola chiave “All-on-4”. Sono stati inclusi solo video in lingua inglese riguardanti il concetto di trattamento “all-on-4”.
    Dai 250 video esaminati, solo 73 sono stati considerati idonei per l’analisi finale. Questi video hanno presentato una media di 123.846 visualizzazioni e una durata media di 528 secondi. Sorprendentemente, nessuno dei video inclusi ha ricevuto “non mi piace”. Tuttavia, la qualità del contenuto è risultata bassa, con un punteggio medio di 6.2 ±3.8. I punteggi DISCERN e di qualità globale (GQ) medi erano rispettivamente 47.73 ±9.94 e 3.41 ±0.95, con un’evidente correlazione positiva tra i punteggi ottenuti.
    La conclusione dello studio è che l’affidabilità dei video su YouTube relativi al trattamento “all-on-4” è discutibile, mostrando una qualità del contenuto scadente. Di conseguenza, questi video rappresentano una fonte inaffidabile per pazienti, studenti e dentisti alla ricerca di informazioni accurate. Questo studio sottolinea l’importanza di un approccio critico e attento nella ricerca di informazioni sanitarie online.
  3. Un recente studio prospettico ha confrontato l‘esito radiografico del trattamento endodontico e del ritrattamento di denti con periodontite apicale utilizzando come soluzione di irrigazione del canale radicolare l’1% di ipoclorito di sodio (NaOCl) o il 2% di digluconato di clorexidina (CHX).
    Lo studio, condotto presso il Dipartimento di Endodonzia della Facoltà di Odontoiatria tra il 2013 e il 2015, ha coinvolto 912 denti trattati per periodontite apicale in 744 pazienti. Di questi, 532 hanno risposto alla richiesta di follow-up a un anno. Sono stati inclusi nello studio solo i denti più distali di ciascun paziente, risultando in 285 denti trattati con NaOCl e 247 con CHX. Sono stati poi selezionati casualmente 100 casi da ciascun gruppo di irrigazione per l’analisi degli esiti attraverso il punteggio dell’indice periapicale (PAI).
    I risultati hanno mostrato tassi di successo (punteggio PAI 1 o 2 al controllo) quasi identici per le due soluzioni di irrigazione. L’uso della soluzione irrigante non ha influenzato significativamente l’esito nelle analisi chi quadrato dei sottogruppi di denti né nelle analisi di regressione con altre variabili incluse. In conclusione, non sono state riscontrate differenze significative nell’esito radiografico utilizzando l’1% di NaOCl o il 2% di CHX come irriganti. L’esito era migliore per i denti con lesioni piccole o punteggi PAI inferiori al termine del trattamento e per i denti mandibolari.
  4. Uno studio recente ha analizzato le complicazioni del trattamento endodontico eseguito da operatori generalisti e specialisti in endodonzia in un ospedale universitario. Lo studio, condotto presso il Dipartimento di Endodonzia dell’Ospedale di Stomatologia di Pechino, ha raccolto casi di trattamento canalare (RCT) e ritrattamento non chirurgico (ReRCT) effettuati da generalisti con 1-3 anni di esperienza e da specialisti con 5-7 anni di esperienza.
    In totale, sono stati analizzati 859 denti di 820 pazienti. I risultati hanno mostrato che l’incidenza complessiva delle complicazioni era significativamente maggiore nel gruppo dei generalisti rispetto a quello degli specialisti. Nel gruppo dei generalisti, si sono osservate più complicazioni come gradini e flare-up. Gli specialisti hanno mostrato un’incidenza significativamente più alta di reperimento del secondo canale MV (MB2) nei molari superiori. Non sono state trovate differenze significative in termini di trasporto del canale, perforazioni o separazione degli strumenti tra i due gruppi.
    L’analisi multivariata ha indicato che l’incidenza delle complicazioni nella preparazione del canale radicolare era legata all’esperienza dell’operatore, al tipo di dente e alla modalità di trattamento.
    Questo studio sottolinea l’importanza dell’esperienza e della formazione avanzata nella riduzione delle complicazioni endodontiche.
  5. Una ricerca condotta presso la Medical School di Hanover, Germania, e pubblicata sul Journal of Clinical Periodontology, ha esplorato l’efficacia delle terapie di supporto nella prevenzione delle recidive di perimplantite. La revisione sistematica ha analizzato dati da 15 studi, coinvolgendo oltre 700 pazienti e 790 impianti, e ha indagato l’efficacia delle terapie di mantenimento, oltre a frequenza e protocolli utilizzati. I risultati hanno mostrato che la cura di supporto perimplantare (SPIC) è cruciale per la stabilità dei tessuti intorno agli impianti. Tuttavia, la variazione nella recidiva o progressione della malattia (dal 24,4% al 100% a livello di paziente e dal 28,3% al 100% a livello di impianto) e l’eterogeneità dei protocolli impediscono di definire linee guida precise attraverso una meta-analisi.
    I ricercatori suggeriscono quindi la necessità di ulteriori studi randomizzati e controllati per stabilire protocolli di cure di supporto più specifici. Sottolineano inoltre che, nonostante la cura di supporto, la recidiva o la progressione della perimplantite rimane un fenomeno comune che può richiedere ritrattamenti o, in alcuni casi, la rimozione dell’impianto.
    Questa ricerca evidenzia l’importanza delle cure di supporto nel mantenimento della salute perimplantare e la necessità di ulteriori ricerche per ottimizzare i protocolli di trattamento.

PER FARSI UN’IDEA

IL PUNTO DI FILO
La mia personale riflessione sulla settimana appena trascorsa e su un tema a me caro.

 

Se sei titolare di Studio o di Clinica, questo Punto fa per te. Se, invece, ti occupi solo di collaborazioni, continua a leggere perché non si sa mai che cambi idea. 

Hai presente un gruppo di 7 colleghi sparsi in tutta Italia che condividano il proprio Know-how con passione e spirito di collaborazione? Io no. Non ancora, almeno. 

Ci sono i gruppi Facebook, ci sono i gruppi Whatsapp, ci sono le varie ANDI, AIO e affini, ci sono le società scientifiche con i rispettivi study club… ma non esiste una realtà che ne sia una, porca miseria, in cui i partecipanti si conoscono tutti per nome, sono sempre gli stessi (salvo sostituzioni lungo la strada), si incontrano periodicamente e condividono le stesse aspirazioni. 

No, una realtà del genere ancora non c’è, ed è un peccato perché il prodotto della comunione di più menti affini può stravolgere le regole della professione e aprire orizzonti inimmaginabili.

Gli americani lo chiamano Mastermind, e il termine è ormai diventato famoso anche qui in Italia sebbene, nel nostro ambito, ne sia stato un tantino distorto il significato. Lo hanno invece compreso bene i marketer e molti altri imprenditori digitali che hanno intuito le enormi potenzialità di riunirsi a riflettere per dare una risposta collettiva ai dubbi del singolo. 

Quello che ti volevo annunciare è che stiamo lanciando il primo Mastermind della Toothem dedicato esclusivamente ai titolari di Studio. Il gruppo si riunirà per novanta minuti ogni due settimane (online). A turno ogni partecipante presenterà un tema/problema extraclinico (non si parla di casi perché per quelli ci sono un’infinità di altre occasioni) di  proprio interesse su cui verterà il contenuto dell’intero incontro. Il tempo per la presentazione principale sarà definito dal Team Master, il quale, in seguito, avrà il compito di moderare gli interventi dei partecipanti. E’ chiaro che argomenti molto corposi possono impegnare più incontri. Il gruppo si incontrerà sempre allo stesso giorno e alla stessa ora (preferibilmente al mattino presto) con un numero minimo di quattro partecipanti. 

Le informazioni per il momento finiscono qua. 

Se sei interessato/a a prender parte al progetto (gratis per sempre per i partecipanti dei primi gruppi), puoi inviare la tua candidatura rispondendo a questa mail o scrivendoci in privato. 

Ti ricordo che ti prendiamo in considerazione solo se: 

  1. sei davvero disposto a partecipare agli incontri e contribuire alla crescita del gruppo;
  2. Hai già uno studio o hai intenzione di aprirne uno.

Ti ricordo che, al contrario delle centinaia di academy, sparse in tutto il mondo, la differenza sostanziale di questo progetto è la sua architettura inter-pares: tutti contribuiscono in qualche modo e non bisogna pagare il guru di turno. 

Ma basta con le chiacchiere: sei a un click dalla possibilità di crescere esponenzialmente. Decidi tu. 

 

 

 

Buona settimana. 

 

Filippo Chelli

ANNUNCI
Vuoi vendere un bene o uno strumento che non utilizzi più? Contattaci su info@toothem.com e saremo lieti di pubblicare il tuo annuncio nelle prossime newsletter.

NETWORKING E COLLABORAZIONI

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CERCO

  • Si ricerca consulenza di conservativa, endo e chirurgia di base presso uno studio dentistico di Macerata. Impegno settimanale di almeno due giornate. Clima disteso e massima disponibilità da parte del titolare. Se interessato/a rispondere a questa mail!

  • Si ricerca consulente di conservativa, endo e chirurgia di base a Tolentino. Se interessato/a rispondere a questa mail!

  • Si ricerca igienista per coprire una giornata settimanale in provincia di Fermo.  Se interessato/a rispondere a questa mail!

PROSSIMI APPUNTAMENTI

10 Febbraio: FULL DIGITAL WORKFLOW IN ORTHOGNATIC SURGERY
Relatore: Dott. Enrico Betti
8-9 Marzo: Corso di Ritrattamenti Endodontici
Relatore: Dott. Teocrito Carlesi
10-13 aprile: Corso Base di Implantologia su paziente
con il Dott. Filippo Chelli
Aprile-Ottobre: Corso Annuale di Protesi Fissa su paziente
con il Dott. Ezio Bruna

CITAZIONE DELLA SETTIMANA

“È meglio essere odiati per ciò che si è piuttosto che amati per ciò che non si è.”

André Gide, Foglie d’Autunno

Alla prossima!

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